1. La moneta è divenuta, che lo si
voglia o meno, in molte delle culture contemporanee, un "elemento-chiave"
nelle relazioni umane.
2. Per, con, e attraverso la moneta, le relazioni
tra individui e società prosperano o decadono, si equilibrano
o disequilibrano, diventano giuste o si corrompono.
3. Quest'ambivalenza della moneta è
dovuta all'uso che se ne fa: strumento di dominio, di potere, di
corruzione... o strumento d'intercambio, di responsabilizzazione,
d'informazione condivisa.
4. Un uso "responsabilizzante-informativo"
della moneta non dipende, però, solamente dalla buona volontà
e dalla moralità delle persone, ma dipende anche dal "tipo"
di moneta, vale a dire dalle caratteristiche dello strumento monetario.
5. Un punto di vista "interessato"
sulla storia della moneta ha fatto prevalere la visione aristotelica
(terza mercanzia con valore intrinseco) sulla visione platonica
(segno monetario astratto col quale fare una regola di equivalenza).
6. Le trasformazioni monetarie stanno dimostrando
che la visione "metallista" aristotelica è incapace
di permettere un equilibrio tra mercanzie crescenti e moneta materiale
limitata e limitante. La visione "nominalista" platonica
riprende forza nella pratica della crescente astrazione dei sistemi
monetari attuali.
7. Le caratteristiche delle diverse varianti
di monete "storiche" (metalliste) sono: anonimato, uniformità
e mobilità.
8. Queste caratteristiche strumentali della
moneta facilitano ogni tipo di crimini e delitti per, con ed attraverso
di essa; rendono impossibile un sistema metrico ed informativo (multi-captore)
di tutti i dati significativi di ogni atto di compra-vendita; e
per tanto, impediscono la confutazione o conferma sperimentale delle
diverse teorie e politiche economiche.
9. Queste caratteristiche favoriscono inoltre
la monetizzazione, la mercantilizzazione e la prostituzione di molti
aspetti umani, perfino dei più immateriali (formazione, informazione,
ricerca, salute, diritto, politica, arte, spirito....), mentre,
paradossalmente, non aiutano a risolvere in modo soddisfacente le
funzioni più basilari della moneta: facilitare lo scambio
di beni (e non mali) e di servizi (e non disservizi), e permettere
l'equilibrio tra produzione e consumo-investimenti in società
complesse che non possono usare il baratto.
10. Però la moneta può essere
-e probabilmente lo è stata durante 7000 anni, agli albori
delle civiltà dell'Asia occidentale- uno strumento con caratteristiche
radicalmente differenti: personalizzazione, diversificazione e immobilità.
11. Le caratteristiche di una moneta personalizzata
ed informativa (fattura-assegno) favoriscono: la responsabilizzazione
di tutti i liberi atti d'intercambio (lasciano traccia); la messa
a punto di un sistema "multicaptore" di tutte le caratteristiche
di ogni atto di compra-vendita; e, per tanto, la possibilità
di confutare sperimentalmente la maggior parte delle teorie economiche.
12. Le civiltà dell'argilla utilizzarono
questa per un sistema contabile-monetario personalizzato e informativo.
Le civilizzazioni dei metalli, li usarono per facilitare e agilizzare
il commercio e l'imperialismo guerriero e corruttore. La civilizzazione
della carta ha usato quest'ultima per dominare i mercati ed i popoli.
La civilizzazione dell'elettronica sta usandola per la speculazione
monetaria mondiale e per assicurare il controllo delle popolazioni.
13. Però così come la moneta-argilla-scritturale-informativa
divenne lenta, e le monete-oro-carta-disinformative sono divenute
agili, la moneta elettronica consente molta più informazione
della prima e molta più agilità delle seconde.
14. La moneta anonima è un fatto incrostato
nella maggioranza delle civilizzazioni, specialmente nell'Occidentale
e nelle culture da lei colonizzate. Qualunque proposta di cambio
di civilizzazione presenta, in relazione alla moneta, tre opzioni:
- 1a. La desmonetizzazione totale immediata -con tutto quello che
ciò comporta di soppressione della specializzazione produttiva
e di autoapprovvigionamento quasi totale, combinato con un baratto
di beni e servizi;
- 2a. La modificazione del sistema monetario,
(sostituire l'attuale moneta anonima e disinformativa per una personalizzata
ed informativa, che demitizzi il denaro, e riduca l'area della monetizzazione
responsabile allo scambio di beni e servizi misurabili);
- 3a La considerazione che la moneta non
è un tema chiave, e che perciò è meglio lasciarla
com'è.
15. L'ipotesi che consideriamo più
viabile e positiva è la seconda: questa opzione, vale a dire
la modificazione del sistema monetario, diventa una possibilità
ed una necessità immediata (per uscire dalla "storia
ufficiale" iniziata con la moneta anonima, la scrittura, la
corruzione e l'imperialismo), con la speranza che aiuti a camminare
verso la prima opzione (smonetizzazione e smercantilizzazione) in
un altro stato storico per il momento improbabile a medio termine.
16. Il tema-chiave per difendere la seconda
ipotesi -modificare il sistema monetario- è vedere la fattibilità
della sua applicazione pratica e valutarne i pericoli e le possibilità.
17. L'uso del denaro elettronico, qui ed
ora, è già divenuto un mezzo di dominio e di controllo
sulla popolazione (non protezione dell'intimità, pericolo
di repressione poliziesca, arbitrarietà di fatto del fisco...).
Di nuovo ci si presentano tre opzioni:
1ª. Negare radicalmente qualunque uso
del denaro elettronico; 2ª. Proporne un uso con garanzie; 3ª.
Ignorare il problema.
18. L'ipotesi che consideriamo più
plausibile è la seconda -garanzie per un uso democratico
del denaro elettronico-, e per concretizzarla si propone: 1º.
La soppressione di tutto il denaro anonimo (unico sistema di denaro
elettronico per tutti, ricchi e poveri, governanti e governati);
2º. La protezione dei dati personali (con unico accesso del
proprietario, e di una Giustizia indipendente in caso di sentenze
da documentare); 3º. La socializzazione dei dati contabili,
per superare la pianificazione centralista e il caos mercantilista;
per equilibrare la massa monetaria ed evitare l'inflazione-deflazione;
per redistribuire solidarmente l'eccedente produttivo e migliorare/superare
i sistemi fiscali attuali.
19. Il denaro elettronico, debitamente utilizzato,
può divenire uno strumento per cercare di risolvere conflitti
finora insolubili: tra responsabilizzazione documentata e libertà
di azione; tra solidarietà sociale (socialismo) e libertà
personale (democrazia); tra creazione di ricchezza e redistribuzione
degli eccedenti.
Può favorire la separazione e libera
scelta personale tra attività mercantili ("finalità
lucrativa") e attività comunitarie-liberali ("finalità
non lucrativa"). Può aiutare a rendere complementarie
la centralizzazione informativa (visione globale) e la decentralizzazione
d'iniziativa (individui, comunità, quartieri, municipi, provincie,
nazioni, imprese, entità... liberamente confederati secondo
il principio di sussidiarietà). Può facilitare la
quantificazione dei materiali ed energie dissipati o degradati e
di recupero di fondi per la loro protezione o sostituzione.
20. In definitiva, mentre i cambiamenti di
valori, di tradizioni e di comportamenti sono di solito lenti, e
diventa pericoloso esercitarli dal di fuori delle persone attraverso
pressioni ideologiche o religiose, il cambiamento strumentale, oggi
tecnicamente fattibile, di un elemento per ipotesi considerato "chiave"
-secondo drammatici risultati storici- può aiutare a proporre
nuove regole del gioco più trasparenti, libere, solidarie
e responsabilizzatrici delle attuali. L'ipotesi centrale è
che lo Stato di Diritto e l'equità economica formalmente
proclamate da quasi ogni persona, sono impossibili da ottenere col
sistema monetario vigente. Con un nuovo tipo di moneta potremo sperimentare
se realmente questa è un elemento chiave che favorisce l'emergenza
di una nuova civilizzazione o se è, al contrario, un elemento
senza importanza.
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