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Breve storia della moneta.
Agustí Chalaux de Subirà, Brauli Tamarit Tamarit.

Il Capitalismo Comunitario.
Agustí Chalaux de Subirà.

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Agustí Chalaux de Subirà.

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Agustí Chalaux de Subirà.

Moneta telematica e strategia di mercato.
Magdalena Grau, Agustí Chalaux.

Omaggi e biografie:

Note autobiografiche di Agustí Chalaux de Subirà (1911-2006).


EPILOGO:
IL CAMBIAMENTO DEL CAMBIAMENTO

"Tutto questo non porta da nessuna parte. Qualunque cambio di modello è destinato a fallire. Perchè sciupare tanto inchiostro e tanta carta?"
Stanchi di cercare di "cambiare tutto per scoprire che non cambia niente" come nel processo della transizione spagnola, o come nella scoperta che "il socialismo è il cammino più lungo per andare verso il capitalismo", siamo tentati, come dimostrano la teoria e la prassi "politica" contemporanee, di accettare le cose tal come sono, col fatalismo storico che ciò comporta, -fatalismo improprio in occidentali che insistono nella pretesa di "dominare" la natura.

"La storia offre un lunghissimo elenco di rivoluzioni, i risultati delle quali furono, in grande misura, condizioni identiche a quelle che la rivoluzione proponeva superare e sostituire con un mondo felice." "Le menti più sobrie possono arrivare alla seguente triste conclusione: "Probabilmente avremmo fatto meglio a lasciare le cose com'erano."" "Una cosa è avvertire [...] il cambiamento di qualcosa nel suo contrario, però risulta molto difficile [...] accorgersi che questo cambio non rappresenta alcun cambiamento nello schema più ampio. Gran parte dei conflitti umani e molte soluzioni generatrici di conflitti sono dovute a questa cecità."

"Un sistema che passi per tutti i suoi possibili cambiamenti interni senza che si verifichi al suo interno un cambio sistemico, lo si può considerare bloccato in un gioco senza fine. Non può generare dall'interno le condizioni per il proprio cambiamento, non può produrre le norme per il cambiamento a partire dalle proprie norme."

Per capire cosa s'intende per cambio sistemico è molto utile la lettura completa del libro di Paul Watzlawick dedicato al tema. In questo testo suggestivo si trova un breve gioco che esemplifica visualmente questa difficoltà di produrre cambiamenti se non si modifica il contesto.

Ci permettiamo di riprodurre questo esempio per quei lettori che non lo conoscano.

"I nove punti rappresentati nella figura 1 devono essere uniti tra loro attraverso quattro linee rette tracciate senza sollevare la matita dal foglio. Il lettore che non conosca questo problema farà bene a fermarsi qui e cercare la sua soluzione in un foglio di carta, prima di continuare la lettura, e soprattutto prima di vedere la soluzione a pag. (figura 2)."


"Quasi ogni persona che cerca per la prima volta di risolvere questo problema introduce come parte della soluzione un presupposto che rende quest'ultima impossibile. Il "presupposto" consiste nel credere che i punti costituiscono un quadrato e che la soluzione deve trovarsi dentro di esso, condizione autoimposta che non è contenuta nelle istruzioni... Così l'errore non risiede nell'impossibilità del compito, ma nella stessa soluzione tentata. Avendo così creato il problema, non ha alcuna importanza la combinazione delle quattro linee che viene tentata: si terminerà sempre per lo meno con un punto non collegato. La soluzione consiste...nell'abbandonare il campo in cui viene cercata la soluzione. Quelli che falliscono e rinunciano, sperimentano generalmente una certa sorpresa di fronte all'inaspettata semplicità della soluzione (figura 2). Risulta evidente l'analogia di questo esempio con una moltitudine di situazioni reali della vita" .

"Tutti ci siamo sentiti in qualche occasione come chiusi in una specie di gabbia, e allora non faceva differenza che tentassimo di trovare la soluzione in maniera serena e logica, oppure -cosa che succede più spesso- percorrendo freneticamente circoli viziosi. Ma è da dentro la gabbia [...] che la soluzione ci appare come un sorprendente raggio d'ispirazione che sta al di là del nostro controllo". "Risulta chiaramente diverso considerarci come pedine di un gioco, le regole del quale designamo come realtà, oppure come giocatori che sanno che le regole del gioco sono "reali" nella misura in cui le abbiamo create o accettate, e che possiamo cambiarle"

La difficoltà per cambiare questa società o per cambiare le persone risiede nel fatto che il problema, probabilmente, è impostato male. Ci sono cose che sono come sono, e non c'è maniera di cambiarle senza provocare grandi sommovimenti che non conducono da nessuna parte. Ci sono, in cambio, cose considerate poco importanti, che non sono nè ideali nè trasformazioni grandiloquenti ma che, forse, sono almeno problemi che possono avere soluzioni. Distinguere quelli che sono i problemi chiave dagli pseudoproblemi, cercare quali sono gli strumenti-chiave e i minimi cambi di regole del gioco possibili per affrontare questi problemi, costituisce, dunque, uno dei compiti importanti. Si tratta di cercare le misure che siano il minimo comun denominatore di un'amplia trama di problemi interrelazionati. E inoltre che si tratti di misure non ancora sperimentate, nè ripetutamente fallite.


E' in questa ricerca che s'iscrive l'ipotesi sulla moneta come elemento strumentale chiave di un insieme di misure che, accettate per la tradizione democratica occidentale o proposte dai nuovi movimenti sociali, possano divenire una leva efficace per i tentativi di rendere possibili quei cambiamenti urgenti di cui il pianeta (l'umanità) ha bisogno. E tutto ciò, senza la necessità di rompere la maggior parte delle relazioni sociali esistenti, fatta eccezione per quelle che la stessa cultura democratica considera impresentabili e pericolose.

Forse alcune delle proposte suggerite potranno essere d'aiuto al popolo che un qualche giorno abbia il bisogno e la volontà di liberarsi dall'impunità dei poteri di fatto per sperimentare nuovi cammini.

Note:

1 WATZLAWICK, P. , Change, Astrolabio, 1974, p. 41-42.
2 Id. pag. 42.
3 Id. pag. 42.
4 Id. pp. 44-45
5 Id. pag. 46

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