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Capitolo 6. L'IMPARABILE
ASTRAZIONE |
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Le trasformazioni monetarie stanno
dimostrando che la visione "metallista" aristotelica è
incapace di permettere un equilibrio tra mercanzie crescenti e moneta
materiale limitata e limitante. La visione "nominalista"
platonica riprende forza nella pratica della crescente astrazione
dei sistemi monetari attuali.
Le cambiali, i biglietti di banca convertibili
in metallo e l'attuale carta moneta totalmente inconvertibile sono
stati delle prove generali per liberarsi dal giogo dell'oro. Le
annotazioni, manuali od elettroniche, su conti correnti stanno finendo
di imporre la totale astrazione della moneta intesa come riconoscimento
di debito ed unità di conto.
L'inerzia che ostacola il cambiamento delle istituzioni
è dovuto a molti fattori. Alcuni sono tecnici -una determinata
incapacità strumentale per portare a termine una nuova proposta-;
altri sono relativi alla stessa dinamica umana, dove ogni cambiamento
risulta sempre costoso. Si danno però anche delle "inerzie"
più o meno consapevolmente mantenute e difese dai gruppi
sociali che se ne beneficiano. È curioso vedere come Aristotele
formula la sua teoria giusto nel momento in cui Alessandro Magno
sta espandendo l'imperialismo greco e, pertanto, praticando il metallismo
in tutte le sue potenzialità: corruzione di traditori, trasformazione
monetaria di abbondanti bottini e di imposti "metallici",
estensione-penetrazione del commercio in paesi stranieri... È
evidente che la moneta metallica è una buona arma, culturale
e commerciale, per la penetrazione dell'invasore, perchè
rompe facilmente ogni struttura economica e d'intercambio tradizionale
nei popoli invasi, grazie alle facilitazioni ed alla magia incantatrice
dei metalli preziosi.
Fu
solo a partire dal 1914, quando, per l'esaurimento delle riserve
d'oro, la guerra dovette concludersi in tre mesi, che si decise
di approfittare dell'occasione per introdurre la carta moneta svincolata
dall'oro. Venne così aperto un nuovo cammino di penetrazione
e sfruttamento sottile con l'uso della carta moneta ufficiale, supporto
legale del super-utilizzo del denaro bancario. La Seconda Guerra
verrà a segnare l'inizio della fine dell'oro a livello internazionale.
Gli accordi di Bretton Woods, firmati nel 1944, assumevano che il
dollaro americano era convertibile in oro. Ma nel 1971 il presidente
Nixon lo rinnegò unilateralmente. A partire da allora, la
carta moneta non ha niente a che vedere con l'oro nè con
nessun tipo di mercanzia, non corrisponde a quantità d'oro
alcuna nè può essere convertibile con esso, tanto
all'interno di ciascuno Stato come nelle relazioni internazionali.
La carta moneta si fonda sulla convenzione sociale
che ne ha fatto lo strumento imprescindibile per gli atti di intercambio
mercantile, e sulla fiducia che le si dà in quanto strumento
che compie adeguatamente la sua funzione. Si tratta di un valore
ausiliario e astratto. Il sistema monetario ha recuperato la teoria
nominalista di Platone. Ed i fatti successivi -assegni e carte magnetiche-
aumentano ancor più la sua astrazione.
Quando si produce un cambiamento nel sistema monetario,
occorre proteggere la convenzione sociale con un insieme di miti
e di segni che rinnovino la fiducia verso il vecchio sistema anche
per il nuovo. È molto curioso il fatto che appena tre anni
fa circolavano ancora biglietti della Banca di Spagna nei quali
si diceva che questo biglietto "pagherà al portatore
la quantità di x pesetas" in oro, malgrado il fatto
che già da molti anni questo era impossibile. Troveremo un
caso simile nella forma convessa delle tavolette sumeriche, che
sono una traccia del sistema sferico anteriore (cfr. cap. 10: "Il
ritorno all'Eden"). Non è meno curioso vedere che 15
anni dopo la morte di Franco continuino ad essere di corso legale
le monete che lo proclamano "Caudillo di Spagna per grazia
di Dio".
Le difficoltà per controllare l'inflazione
monetaria e per liberarsi dal pericolo della recessione; i gravissimi
problemi derivati dall'egemonia del dollaro nel commercio internazionale,
ed in particolare il debito estero impagabile; la dittatura del
Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, esercitata
a vantaggio degli stati forti che ne possiedono il controllo; il
divorzio tra speculazione finanziaria ed economia reale; la noncuranza
devastatrice nei confronti del sistema ecologico da parte del sistema
economico... costituiscono una serie di fatti importantissimi per
la vita delle persone e del pianeta. Sembra che questi fatti siano
abbastanza gravi per cercare in un nuovo sistema monetario uno strumento
adeguato per farvi fronte con maggiore efficacia.
Peter Drucker, prestigioso economista americano
niente affatto sospetto di posizioni sovversive, ha le idee chiare
in proposito: "Abbiamo bisogno di una nuova sintesi della realtà
che raccolga la nuova realtà economica. Se non appare, potremmo
trovarci alla fine della teoria economica; in altre parole, non
esisteranno fondamenti per l'azione del Governo che dirige il ciclo
degli affari e le condizioni economiche." "L'economia
transnazionale è plasmata e diretta dai flussi finanziari
i quali possiedono una dinamica propria." "L'economia
"reale" di beni e servizi non domina più 'economia
transnazionale. Lo fa invece l'economia simbolica del denaro e del
credito. Ogni giorno, il mercato interbancario di Londra fa circolare
una quantità di divise transnazionali da 10 a 15 volte maggiore
[...] di quelle che occorrono per finanziari gli intercambi mondiali
di beni e servizi." "Il 90 per cento, o più, delle
transazioni finanziarie dell'economia transnazionale non servono
per quella che gli economisti considerano una funzione economica.
Servono puramente per funzioni finanziarie." "È
l'economia simbolica quella che controlla ampiamente l'economia
reale"
Quando, nel mese di maggio del 1990, il professor
Drucker fu nominato dottore honoris causa dall'Universitat Politècnica
de Catalunya, lasciò sorpreso tutto l'uditorio con l'inizio
del suo intervento: "Siamo tutti coscienti di vivere in un'epoca
in cui la tecnologia cambia molto rapidamente. Molti credono che
questo è un fatto che si produce nei settori di "alta
tecnologia".
Attualmente, i cambiamenti tecnologici si producono
piuttosto in aree che vengono considerate di "bassa tecnologia"
o di "nessuna tecnologia" che non in aree d'alta tecnologia.
I cambiamenti tecnologici più importanti degli ultimi anni
non si sono verificati nell'area dei computer, e neppure in quella
delle biotecnologie, bensì nel campo della banca e delle
finanze. Di fatto, la banca sta passando rapidamente dall'essere
un qualcosa relazionato ai soldi, all'essere un qualcosa relazionato
all'informazione."
Note:
Corrisponde abbastanza fedelmente alla parola
"duce" [N.d.T.].
DRUCKER, Peter F., Las nuevas realidades, Edhasa, Barcelona, 1989,
pp. 230-231.
Idem, pp. 188-189.
DRUCKER, Peter F., Gestió de la tecnologia, discorso tenuto
a Barcelona, 1990.
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