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Agustí Chalaux de Subirà, Brauli Tamarit Tamarit.
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Magdalena Grau, Agustí Chalaux.
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Capitolo 13. AGILITÀ ED ESATTEZZA
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Però così come la moneta-argilla-scritturale-informativa
divenne lenta, e le monete-oro-carta-disinformative sono divenute
agili, la moneta elettronica consente molta più informazione
della prima e molta più agilità delle seconde.
Le monete d'argilla terminarono allorchè
la crescita dei mercati rese più "utili" le monete
metalliche. Più tardi, la moneta cartacea sostituì
la metalliche per ragioni simili. Peraltro, l'incremento d'agilità
del metallo e della carta comporta una perdita di fedeltà
(in termini di informazione fidabile). La moneta elettronica (compensazioni
tra conti correnti) permette non soltanto una maggiore agilità,
ma anche un completissimo sistema d'informazione.
Per coloro che considerano una velleità supporre che il tipo
di moneta svolse un ruolo chiave nell'avvento della storia degli
imperialismi, risulterà forse più accettabile questa
ipotesi parallela: le possibilità tecniche di ogni civilizzazione
hanno plasmato il tipo di moneta a seconda delle specifiche necessità
del mercato in ogni dato momento. Per coerenza con le possibilità
tecniche attuali e con le necessità dei mercati contemporanei
sembra evidente che occorre un nuovo tipo di moneta, libera dal
condizionamento dei tipi di moneta precedenti, che ancora le pesano
addosso, e -attraverso la moneta- anche sui mercati e sulla società.
L'accumulazione delle tecniche agricole, i progressi
nei sistemi di trasporto, l'ingrandirsi delle città... portarono
con sè l'ampliamento dei mercati e la necessità di
scambi più agili ed universali. L'uso dei metalli preziosi
come moneta favoriva la soluzione di questi problemi in un modo
più adeguato di quanto non lo fosse il laborioso sistema
di bolle e schede d'argilla. Il dominio delle tecniche di manipolazione
dei metalli preziosi permise di passare dal loro uso iniziale in
pietrine, pagliuzze, granelli, piccoli lingotti, alle monete coniate
con la garanzia del re.
L'interesse degli individui e delle imprese prevalse sugli interessi
ancestrali delle comunità e del bene comune. La libertà
di comprare, vendere ed arricchirsi si considerò più
importante della protezione dal mal uso di questa libertà,
che per secoli era stata prioritaria.
I mercati crebbero, e con loro le guerre, che aprivano
nuovi mercati e rafforzavano gli Stati che le vincevano. Tutto andava
crescendo fino a che, per mancanza di contanti, cominciava la crisi.
Nuove costosissime conquiste per assicurare nuovi giacimenti d'oro...
Questa è stata una parte importante della storia. In mancanza
di oro sufficiente per pagare gli eserciti, il re ri-emette le stesse
monete con meno peso, o le fonde e ne conia di nuove con meno valore
reale ed identico valore nominale. E questa è la storia delle
falsificazioni ufficiali costanti. Finchè arrivò la
grande inflazione con la rapina delle Americhe. L'Europa si riempie
d'oro, cresce il commercio ed insieme un'inflazione galoppante.
Eppure, dopo qualche tempo, l'oro scarseggia nuovamente. Oramai,
scarseggerà sempre. L'argento avrà un destino simile.
Però tra l'ebollizione generale, si è già preparata
l'alternativa. Carta e stampa.
In principio, certificati di deposito e cambiali.
Poi, biglietti di banca al portatore. In seguito, lo Stato ne assume
il monopolio di emissione. Carta, semplice carta stampata, e fiducia.
Quando la fiducia viene persa, l'iper inflazione si ripete lasciandosi
dietro il suo strascico di miseria e di guerre.
Come ottenere una moneta che sia agile come un biglietto di banca,
però che insieme responsabilizzi chi la usa? Come ottenere
una moneta che oltre ad essere agile e responsabilizzatrice permetta
un'equivalenza tra sè ed il valore di ciò che si compra
o si vende? Come ottenere una moneta che non contrapponga la libertà
privata con la protezione comunitaria del suo uso antisociale?
L'elettronica dispone già di uno strumento
monetario che -rispettando determinate condizioni di applicazione-
può soddisfare questa necessità di massima agilità
ed insieme massima fedeltà d'informazione. Per 4.500 anni
le condizioni strumentali non ci hanno consentito di risolvere il
problema in modo soddisfacente. Ora possiamo disporre di strumenti
appropriati, e nello stesso tempo siamo coscienti del costo che
ha avuto il processo nel suo insieme, e delle grandi insufficienze
strumentali e politiche che ancora restano, se vogliamo risolvere
gli urgenti problemi sul tappeto.
Nel ripasso finale sulla storia dei cambiamenti monetari, gli autori
de La monétique, partendo dall'esperienza francese, espongono
ciò che a loro avviso ha svolto un ruolo importante, nel
corso della storia, per provocare cambiamenti nei mezzi di pagamento,
vale a dire, negli strumenti monetari.
"I nuovi mezzi di pagamento nascono in periodi
di mutazione economica e sociale. In assenza di un consenso nazionale
hanno bisogno, per diffondersi, del sostegno di un agente economico
forte.
"Perciò, la loro diffusione massiva viene sempre ritardata
fino al momento in cui l'economia reale si trova realmente priva
di una reorganizzazione dei flussi monetari, e ha dunque bisogno
del cambiamento dell'oggetto monetario che funge da mezzo di pagamento.
"Questo stesso tipo di problemi e conflitti
sono risorti, ancora una volta, a partire dagli anni settanta con
l'emergenza della moneta elettronica.
"È la competizione tra la banca, il commercio e lo Stato
a costituire il motore dell'evoluzione del sistema di pagamento.
"Osservando la storia, ci sembra che un'ipotesi andrebbe tenuta
presente: ad ogni mezzo di pagamento dominante corrisponde un attore
economico dominante, ed il primo diviene lo strumento di dominazione
del secondo.
"Davanti ad un attore economico che assicura la sua dominazione
monetaria sul circuito di un dato mezzo di pagamento, l'instaurazione
di un nuovo ordine monetario passa necessariamente per la promozione
di nuovi mezzi di pagamento più adeguati, e per uno sforzo
di diversificazione. Si capirà meglio allora l'emergenza
di questa nuova fase di razionalizzazione e di ridefinizione delle
frontiere tra gli agenti -che noi chiamiamo il fenomeno monetico-
all'interno di questa crisi strutturale che i sistemi capitalisti
stanno conoscendo a partire dagli anni settanta."
Si possono anche prendere in considerazione altre
"costanti" che gli autori non risaltano a sufficienza
o non raccolgono.
Ad ogni nuovo strumento monetario, che normalmente viene introdotto
dai "finanzieri", lo Stato risponde, dopo qualche tempo,
cercando di appropriarsi dell'invenzione, regolamentandola, e se
possibile monopolizzandola. E ad ogni reazione dello Stato i "finanzieri"
introducono un nuovo strumento che gli conferisce di nuovo un vantaggio
per qualche tempo.
In questo secolo, i cambiamenti sono così rapidi che lo Stato
e persino i "finanzieri" tradizionali (banchieri) stanno
perdendo l'iniziativa davanti all'uso intelligente della monetica
da parte delle corporazioni commerciali e degli intermediari finanzieri
che emettono le loro proprie carte di credito o di debito.
Un'altra costante storica sembra indubbia: quando
lo Stato regolamenta un nuovo mezzo di pagamento, i "finanzieri"
di solito non vi si oppongono frontalmente. Sono dei buoni cittadini
che dirigono rispettabili istituzioni obbedienti al potere pubblico.
Se possono, ne mantengono un uso sottile, e se no cominciano a cercare
un nuovo mezzo di pagamento che gli conferisca un nuovo vantaggio.
Il momento attuale sembra propizio per un cambio di strumento monetario.
Di fatto, il cambiamento strumentale sta già verificandosi
a tutta velocità. Secondo Fundesco, alcuni degli elementi
del processo d'innovazione finanziera saranno:
1992 -Funzionamento in tempo reale della totalità
dell'operatività bancaria.
1993 -Gestione integrata delle comunicazioni bancarie.
1994 -Uniformizzazione dei sistemi di identificazione personale
nelle carte di credito.
-Interoperatività tra tutte le reti di cassieri automatici
della CEE.
-Diffusione di carte intelligenti ad oltre un 30% degli usuari di
carte di credito.
2000 -Impiantazione di un sistema operativo universale.
Chi guiderà il cambiamento di una applicazione
coerente e democratica della monetica?
Note:
1 MULDUR, Ugur, i DINCBUDACK, Nezih, La monétique,
Éditions La Découverte, París, 1987, p. 24.
2 RODRÍGUEZ ANTON, José Miguel, i BUENO, Eduardo,
La banca del futuro, Pirámide, Madrid, 1990.
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