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Capitolo 16. NÈ CIELI
NÈ INFERNI |
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Il tema-chiave per difendere la seconda
ipotesi -modificare il sistema monetario- è vedere la fattibilità
della sua applicazione pratica e valutarne i pericoli e le possibilità.
Non dobbiamo essere ingenui e credere che la seconda
opzione -modificare il tipo di moneta- non sia priva di pericoli
o esente da difficoltà di impianto. Nelle attuali società
complesse non possiamo tornare all'argilla. Peraltro le diverse
possibilità offerte da un tipo di moneta personalizzata ed
informativa non devono necessariamente concretizzarsi tutte nello
stesso tempo, e dappertutto, con un unico tipo di strumento o di
sistema universale. Ogni realtà, ogni cultura nella quale
si utilizza, in grado maggiore o minore, la moneta anonima, se accetta
la seconda opzione, deve cercare quali caratteristiche della fattura-assegno,
ed in che grado, crede necessario introdurre, in funzione:
- della propria problematica specifica e dei benefici
que spera poterne ottenere;
- delle possibilità tecniche strumentali
disponibili e delle precauzioni di protezione possibili.
Nei prossimi capitoli studieremo le possibilità
tecniche e le precauzioni giudiziarie e politiche necessarie. Ora,
brevemente, descriveremo e valuteremo alcuni modelli e possibilità
di cambiamento monetario in diverse realtà specifiche.
Per facilitare la visualizzazione di possibili
modelli d'applicazione, ne esporremo quattro differenti, e di ciascuno
valuteremo i gradi di informazione economica, di personalizzazione
e di responsabilizzazione.
Il
primo potremmo chiamarlo Reagan-Gorbachov. Lo propose un paio d'anni
fa Donald T. Reagan, dopo essere stato segretario del Tesoro durante
la presidenza di Ronald Reagan. Il piano, che non venne applicato
negli Stati Uniti, si applicò invece, in modo parziale e
per motivi differenti, nell'Unione Sovietica di Gorbachov agli inizi
del 1990. "Per poter controllare i movimenti di denaro contante
dei venditori di droga all'ingrosso, al dettaglio e ambulanti [...]
il Tesoro dovrebbe discretamente stampare nuovi biglietti da 50
e 100 dollari, di colore o taglia diversi dalle attuali. Con un
preavviso di 10 giorni, tutti i biglietti da 50 e 100 dollari perderebbero
corso legale. Tutti dovrebbero cambiare i propri biglietti per i
nuovi. Le banche e le altre istituzioni dovrebbero mantenere un
registro delle transazioni in moneta contante superiori ai 1.000
dollari. Le informazioni verrebbero inviate agli Agenti del Fisco
in base al nome ed al numero di identificazione fiscale.
"Questo diffonderebbe il panico tra coloro
che conservano grandi quantità di contante. Se il denaro
fosse legittimo nessuno avrebbe nulla da temere. L'operazione, questo
sí, può creare confusione per un paio di mesi, però
quale onesto cittadino non sarebbe disposto a sopportare una piccola
seccatura con l'obiettivo di acciuffare questi criminali? Sarebbe
un'azione che tocca i malviventi nel punto per loro più doloroso,
il portafoglio.
"Col denaro si potrebbero fare soltanto tre
cose: mantenerlo in circolazione nei traffici, spenderlo o investirlo.
Se si investisse attraverso la banca, questo piano potrebbe intercettare
il fondo. Se i benefici si conservavano in contanti, col cambio
di moneta sarebbero sottomessi a confisca. Se si mantenessero in
circolazione nei traffici di droga, i biglietti da 50 e 100 dollari
perderebbero il loro valore."
Il modello è ingegnoso. È un buon
indicatore dell'impunità che garantisce il denaro anonimo
attuale. Però è un modello rappresentativo dei cambiamenti
che non cambiano quasi nulla. Nel giro di un paio di mesi, le mafie
si ricomporrebbero, e tutto continuerebbe come prima. Questo modello
non offre un'informazione sull'insieme del mercato, ma si limita
a "stappare" il settore dell'economia sommersa ed illegale.
Personalizza e responsabilizza, ma solo temporalmente.
Il secondo modello potremmo chiamarlo portafoglio
elettronico. Elaborato dall'ingegnere Jordi Domènech, propone
che ciascuna persona abbia i suoi risparmi registrati in un "portafoglio
elettronico" studiato appositamente per poter compiere dirattamente
transazioni con il "portafoglio" di qualunque altro con
cui si voglia realizzare un'operazione mercantile: con questo sistema
si pagano e riscuotono i redditi, si comprano e vendono beni e servizi.
Il modello è impressionante. Ciascuno si trasforma nella
sua banca personale. Potrebbero esserci intermediari finanzieri
che raccolgono cessioni di denaro per investimenti collettivi. Si
può pensare in una recaudazione fiscale automatica che si
realizza al compiere operazioni abituali o di sicurezza (copia periodica
dell'informazione del "portafoglio" in determinati terminali).
Questo modello -a meno che il "portafoglio"
non mantenga registrate tutte le operazioni, e che questa informazione
possa venire elaborata in maniera congiunta, grazie alle copie di
sicurezza ed ai pedaggi fiscali- no offre informazione sull'economia
globale. Sebbene tutte le transazioni siano personalizzate, non
garantisce di per sè alcun tipo di responsabilizzazione,
a meno che, in caso di investigazione gidiziaria, il giudice non
possa avere accesso all'informazione del "portafoglio".
Il terzo modello, fattura-assegno tra imprese,
è già oggi praticamente una realtà. La maggioranza
di imprese realizzano le transazioni tra di loro attraverso assegni
e conti correnti, su una base informatica. Bisognerebbe soltanto
mettere insieme in un solo documento la fattura e l'assegno di tutte
le operazioni. Questo modello eviterebbe la sensazione di eccessivo
controllo, già che lascia che i consumatori continuino ad
usare il livello attuale -già alquanto ridotto- di biglietti
e di monete metalliche per le spese spicciole, mentre potrebbe obbligarli
ad emettere fatture-assegno per operazioni importanti (determinati
articoli di lusso, proprietà immobiliarie, titoli di investimento...).
Con questa proposta, di fatto, si otterrebbe un'informazione economica
molto rilevante ed affidabile. La personalizzazione responsabilizzatrice
coinvolgerebbe le operazioni importanti senza "offendere"
la sensibile "libertà" di molti cittadini che vogliono
sentirsi -sia pure illusoriamente- poco controllati.
Il quarto modello, fattura-assegno totale, comporterebbe
l'uso esclusivo per tutte le transazioni di denaro annotato in conti
correnti, e la soppressione di tutto il denaro anonimo e disinformativo.
Sarebbe una possibilità realistica in quelle società
che hanno sperimentato i vantaggi -economici e anti-frode- del modello
fattura-assegno impresa, e che decidessero di fare un investimento
per diffondere l'equipaggiamento informatico necessario per estendere
ai consumatori l'uso quotidiano della monetica. Orbene, quanto più
grande l'informazione economica, quanta maggiore la personalizzazione,
maggiori saranno i cambiamenti necessari nella struttura politica
e giudiziaria perchè venga assicurata la protezione dell'intimità
personale e nello stesso tempo la lotta contro l'impunità
dei crimini. Queste condizioni verranno considerate attentamente
nei capitoli 18 e 19.
Dopo aver contemplato questi quattro possibili
modelli, vediamo ora in che modo la loro combinazione, in misura
maggiore o minore, può permettere di adattare un cambiamento
di strumento monetario a diverse realtà attuali.
PAESI ESPORTATORI, MA CON MERCATO INTERNO RIDOTTO.
Nel caso di un paese con un mercato interno semplice
ma con un gran mercato di esportazione (per esempio africano o centroamericano)
si può fare una combinazione tra "biglietti di poche
unità monetarie" per le operazioni di consumo minore
e una "fattura-assegno nominativa ed informativa" per
le operazioni realmente importanti: per determinati produtti di
consumo, cari o di lusso; per i grossisti; per tutte le operazioni
di investimento o di compra tra imprese interne; per le operazioni
import-export; per il funzionamento di tutta l'amministrazione pubblica.
Ciò che interessa è assicurare che
il volume più importante, e più strategico, del movimento
di denaro venga messo sotto controllo giudiziario indipendente,
ed offra nello stesso tempo informazione per il governo dell'economia
nel suo insieme. Quanto al piccolo consumo, può non essere
eccessivamente grave che si usino biglietti anonimi, però
di poche unitá per rendere più difficili grandi manovre
speculative o corruttrici. Si può inoltre stabilire che questa
moneta frazionaria sia valida solo per un periodo di tempo (una
settimana o un mese) e che, in tal caso, vengano consegnate a ciascun
consumatore, in base alle disponibilità del suo conto corrente,
attraverso le "casse di risparmio" che gestiscono i conti
correnti del pubblico.
Un'introduzione mista (moneta anonima frazionaria
per il consumo corrente / fattura-assegno per le transazioni importanti)
in un mercato delle caratteristiche descritte pretende soprattutto
evitare l'azione delle mafie e dei "cacicchi", ostacolare
la corruzione pubblica, difendersi dalle multinazionali e controllare
l'esercito, rispettando, nello stesso tempo, le abitudini ed il
livello di formazione di una parte importante della popolazione,
forse non preparata ad usare fatture-assegno manuali od elettroniche
(che potrebbero invece usarsi entrambe tra imprese, o per la pubblica
amministrazione).
PAESI INDUSTRIALIZZATI
Ben diverso è il caso dei paesi industrializzati,
dotati di mercati molto complessi e sofisticati (per esempio alla
Comunità Europea). Tanto in questi paesi come nella maggior
parte dei circuiti commerciali internazionali, la moneta elettronica
sta già assumendo un ruolo predominante. Ci troviamo dunque
davanti ad una scelta importante.
Nel caso dei paesi industrializzati non solo le
imprese e l'amministrazione pubblica sono preparate per impiantare
in modo generalizzato un sistema monetario del tipo fattura-assegno,
ma persino il piccolo commercio, i servizi e il grande pubblico
sono, in generale, pronti. Però è proprio per la complessità
di questi paesi che la fattura-assegno scritturale non è
granchè fattibile. Viceversa, la fattura-assegno telematica
ha molte possibilità di venire effettivamente impiantata,
offrendo, nello stesso tempo, una cornice coerente e democratica
per l'estensione delle diverse modalità di denaro elettronico
che hanno già cominciato a diffondersi in questi paesi.
L'ECU (European Currency Unit) è una moneta
totalmente astratta che, per il momento, non possiede alcun supporto
fisico, nè metallico nè cartaceo. Gli europei dispongono,
con l'ECU, di una opportunità storica per realizzare l'integrazione
economica e politica del continente, disponendo di una moneta unica,
contabile e personalizzata, e grazie anche al fatto che tutte le
reti monetiche sono già oggi praticamente interconnesse.
SCAMBI INTERNAZIONALI
Nel'ambito del commercio internazionale, l'impianto
di una fattura-assegno non rappresenterebbe nessun problema tecnico
d'uso, nè scritturale nè telematico, perchè
praticamente già oggi viene realizzato attraverso questi
due supporti. È precisamente per l'incoerenza complessiva
nell'applicazione del denaro elettronico e scritturale che arrivano
a generarsi, nelle transazioni ed operazioni commerciali e finanziere
internazionali, i maggiori e più gravi disequilibri. I flussi
di capitale -a breve e lungo termine- non sempre corrispondono ad
acquisti o investimenti reali. I movimenti massivi di hot-money
e molti degli acquisti e fusioni di imprese non cercano altra cosa
che benefici immediati di tipo speculativo, e provocano un divorzio
tra il mercato monetario e il mercato di beni e servizi reali. Il
mercato di capitali si autonomizza e segue regole del gioco proprie
(creazione di capitale su se stesso), che mettono in pericolo e
squilibrano l'economia reale.
Bisognerebbe studiare meglio le possibilità
per fondare un nuovo ordine internazionale in base alla trasparenza
e all'informazione di un sistema monetario internazionale basato
sulla fattura-assegno. Analogamente all'ECU si potrebbe stabilire
un ICU (International Currency Unit) che potrebbe dotare il commercio
internazionale di una unità monetaria per gli scambi di beni
e servizi reali, senza la necessità di continuare ad accettare
la pericolosa, instabile e speculativa egemonia del dollaro. Ciò
che sembra evidente è che la creazione e circolazione di
immense quantità di unità monetarie attorno al pianeta
-via trasferimenti elettronici- con l'unica finalità di speculare,
aprofittando la differenza dei fusi orari o di squilibri momentanei
tra l'una e l'altra Borsa non costituisce un buon fondamento per
nessun tipo di ordine economico internazionale. E che, al contrario,
un sistema fattura-assegno che permette di muovere denari solo in
quanto corrispondono a una qualche transazione reale (beni, servizi
ed investimenti) può essere una buona base.
Bisognerà approfondire fino a che punto
l'ipotetico impianto di un sistema monetario fattura-assegno è
fattibile in uno o alcuni Stati senza esserlo in tutti, o senza
esserlo a livello internazionale, e viceversa: se può esserlo
a livello internazionale senza implicare nessuno Stato in concreto.
Tali questioni sono importanti non solo per verificare la coerenza
della proposta, ma per orientare e rendere possibile la decisione
politica in un senso o nell'altro. (Il tema internazionale verrà
trattato più distesamente nel prossimo volume).
PAESI IN FASE DI TRANSIZIONE AL CAPITALISMO REALE
La progressiva accettazione dei meccanismi di
mercato nei paesi dell'est d'Europa offre una opportunità
storica per cercare di fare in modo che la mercantilizzazione di
determinate attività non implichi alcune delle principali
disfunzioni delle "economie capitaliste di mercato". In
tal senso, ed in relazione alla situazione vantaggiosa di alcune
realtà dei paesi socialisti, bisogna chiedersi:
- Come evitare la privatizzazione e mercantilizzazione del suolo,
con la conseguente speculazione immobiliaria e il congelamento di
risorse per investimenti che ne deriva?
- Come favorire un auspicato e necessario aumento del reddito, senza
che quest'ultimo si diriga unicamente all'acquisto di beni di consumo
-in gran parte d'importazione- e condannino i necessari investimenti
interni alla dipendenza del debito estero?
- Come creare strumenti di investimento e capitalizzazione che evitino
la speculazione dei valori borsatili e la sottile ed insidiosa finanziarizzazione
dell'economia reale, che favoriscono l'accumulazione del denaro
in poche mani, fuori dal circuito dell'economia reale?
- Come impedire, senza aumentare ancor più la burocrazia,
che la cooruzione dell'antico regime continui a perpetuarsi sotto
nuove forme ed ostacoli il rafforzamento dello Stato di diritto?
È difficile dare una risposta concreta
a tali domande mantenendosi nel quadro dell'attuale sistema monetario
e finanziero. Ispirandoci in Joan Casals (1987) , che propone l'introduzione,
a fianco del denaro normale, di un titolo unico -quasi-denaro- per
canalizzare il risparmio destinato all'investimento, le possibilità
della fattura-assegno permetterebbero una sua applicazione a questo
tipo di "denaro" che pretende proteggere il ciclo dell'investimento.
Una parte dei redditi (salari, benefici e dividendi) potrebbe venire
destinata unicamente all'investimento, ed in questo modo si trasformerebbe
in modo progressivo l'insieme dei lavoratori e degli imprenditori
in proprietari dell'impresa. Il controverso ritorno alla proprietà
privata della terra potrebbe trovare una soluzione di compromesso.
La proprietà "statista" della terra verrebbe trasformata
in proprietà comunitaria, indennizzando sempre che sia necessario
gli antichi proprietari, però esclusivamente col "denaro"
destinato all'investimento interno.
Con questo sistema, la popolazione aumenterebbe
i suoi redditi totali, evitando però che questi alimentino
unicamente le sue capacità di consumo (riscaldamento), in
quanto almeno una loro parte si dovrebbe dedicare ad investimenti.
L'uso concreto di ogni parte del reddito verrebbe lasciata al mercato
(tale prodotto di consumo o tale investimento in una determinata
impresa). D'altra parte potrebbero venire regolate le grandezze
macroeconomiche -modificando le relazioni tra la percentuale di
denaro-di-consumo / denaro-d'investimento all'interno dei redditi.
E nella misura in cui la personalizzazione degli strumenti monetari
si generalizzi, si metterebbe freno all'economia sommersa, illegale
o speculativa che ancora restasse.
Grazie all'instaurazione di questo strumento
monetario destinato all'investimento, sarebbe possibile distinguere
più facilmente tra flussi e stocks, e pertanto si permetterebbe
l'inclusione delle risorse naturali nel sistema economico, per evitare
l'attuale esternalizzazione anti-ecologica.
* *
Abbiamo voluto far constare che, nel tema che
ci sta occupando, esiste un'amplia gamma di soluzioni. E che applicarle
in misure maggiore o minore dipende dai problemi che si vogliono
affrontare, dalle possibilità che ciascuna realtà
concreta offre per venire trasformata, e anche dai rischi che ci
si voglia assumere per impiantare quei meccanismi politici che ne
garantiscano il corretto funzionamento.
Note:
1 Cómo dar un buen uso al dinero de
la droga, "El País", 21-XI-1989
2 CASALS, Joan, El socialisme sòlid, La Llar del llibre,
Barcelona, 1987.
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