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Breve storia della moneta.
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Agustí Chalaux de Subirà.

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Agustí Chalaux de Subirà.

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Agustí Chalaux de Subirà.

Moneta telematica e strategia di mercato.
Magdalena Grau, Agustí Chalaux.

Omaggi e biografie:

Note autobiografiche di Agustí Chalaux de Subirà (1911-2006).


Capitolo 16. NÈ CIELI NÈ INFERNI

Il tema-chiave per difendere la seconda ipotesi -modificare il sistema monetario- è vedere la fattibilità della sua applicazione pratica e valutarne i pericoli e le possibilità.

Non dobbiamo essere ingenui e credere che la seconda opzione -modificare il tipo di moneta- non sia priva di pericoli o esente da difficoltà di impianto. Nelle attuali società complesse non possiamo tornare all'argilla. Peraltro le diverse possibilità offerte da un tipo di moneta personalizzata ed informativa non devono necessariamente concretizzarsi tutte nello stesso tempo, e dappertutto, con un unico tipo di strumento o di sistema universale. Ogni realtà, ogni cultura nella quale si utilizza, in grado maggiore o minore, la moneta anonima, se accetta la seconda opzione, deve cercare quali caratteristiche della fattura-assegno, ed in che grado, crede necessario introdurre, in funzione:

- della propria problematica specifica e dei benefici que spera poterne ottenere;

- delle possibilità tecniche strumentali disponibili e delle precauzioni di protezione possibili.

Nei prossimi capitoli studieremo le possibilità tecniche e le precauzioni giudiziarie e politiche necessarie. Ora, brevemente, descriveremo e valuteremo alcuni modelli e possibilità di cambiamento monetario in diverse realtà specifiche.

Per facilitare la visualizzazione di possibili modelli d'applicazione, ne esporremo quattro differenti, e di ciascuno valuteremo i gradi di informazione economica, di personalizzazione e di responsabilizzazione.

Il primo potremmo chiamarlo Reagan-Gorbachov. Lo propose un paio d'anni fa Donald T. Reagan, dopo essere stato segretario del Tesoro durante la presidenza di Ronald Reagan. Il piano, che non venne applicato negli Stati Uniti, si applicò invece, in modo parziale e per motivi differenti, nell'Unione Sovietica di Gorbachov agli inizi del 1990. "Per poter controllare i movimenti di denaro contante dei venditori di droga all'ingrosso, al dettaglio e ambulanti [...] il Tesoro dovrebbe discretamente stampare nuovi biglietti da 50 e 100 dollari, di colore o taglia diversi dalle attuali. Con un preavviso di 10 giorni, tutti i biglietti da 50 e 100 dollari perderebbero corso legale. Tutti dovrebbero cambiare i propri biglietti per i nuovi. Le banche e le altre istituzioni dovrebbero mantenere un registro delle transazioni in moneta contante superiori ai 1.000 dollari. Le informazioni verrebbero inviate agli Agenti del Fisco in base al nome ed al numero di identificazione fiscale.

"Questo diffonderebbe il panico tra coloro che conservano grandi quantità di contante. Se il denaro fosse legittimo nessuno avrebbe nulla da temere. L'operazione, questo sí, può creare confusione per un paio di mesi, però quale onesto cittadino non sarebbe disposto a sopportare una piccola seccatura con l'obiettivo di acciuffare questi criminali? Sarebbe un'azione che tocca i malviventi nel punto per loro più doloroso, il portafoglio.

"Col denaro si potrebbero fare soltanto tre cose: mantenerlo in circolazione nei traffici, spenderlo o investirlo. Se si investisse attraverso la banca, questo piano potrebbe intercettare il fondo. Se i benefici si conservavano in contanti, col cambio di moneta sarebbero sottomessi a confisca. Se si mantenessero in circolazione nei traffici di droga, i biglietti da 50 e 100 dollari perderebbero il loro valore."

Il modello è ingegnoso. È un buon indicatore dell'impunità che garantisce il denaro anonimo attuale. Però è un modello rappresentativo dei cambiamenti che non cambiano quasi nulla. Nel giro di un paio di mesi, le mafie si ricomporrebbero, e tutto continuerebbe come prima. Questo modello non offre un'informazione sull'insieme del mercato, ma si limita a "stappare" il settore dell'economia sommersa ed illegale. Personalizza e responsabilizza, ma solo temporalmente.

Il secondo modello potremmo chiamarlo portafoglio elettronico. Elaborato dall'ingegnere Jordi Domènech, propone che ciascuna persona abbia i suoi risparmi registrati in un "portafoglio elettronico" studiato appositamente per poter compiere dirattamente transazioni con il "portafoglio" di qualunque altro con cui si voglia realizzare un'operazione mercantile: con questo sistema si pagano e riscuotono i redditi, si comprano e vendono beni e servizi. Il modello è impressionante. Ciascuno si trasforma nella sua banca personale. Potrebbero esserci intermediari finanzieri che raccolgono cessioni di denaro per investimenti collettivi. Si può pensare in una recaudazione fiscale automatica che si realizza al compiere operazioni abituali o di sicurezza (copia periodica dell'informazione del "portafoglio" in determinati terminali).

Questo modello -a meno che il "portafoglio" non mantenga registrate tutte le operazioni, e che questa informazione possa venire elaborata in maniera congiunta, grazie alle copie di sicurezza ed ai pedaggi fiscali- no offre informazione sull'economia globale. Sebbene tutte le transazioni siano personalizzate, non garantisce di per sè alcun tipo di responsabilizzazione, a meno che, in caso di investigazione gidiziaria, il giudice non possa avere accesso all'informazione del "portafoglio".

Il terzo modello, fattura-assegno tra imprese, è già oggi praticamente una realtà. La maggioranza di imprese realizzano le transazioni tra di loro attraverso assegni e conti correnti, su una base informatica. Bisognerebbe soltanto mettere insieme in un solo documento la fattura e l'assegno di tutte le operazioni. Questo modello eviterebbe la sensazione di eccessivo controllo, già che lascia che i consumatori continuino ad usare il livello attuale -già alquanto ridotto- di biglietti e di monete metalliche per le spese spicciole, mentre potrebbe obbligarli ad emettere fatture-assegno per operazioni importanti (determinati articoli di lusso, proprietà immobiliarie, titoli di investimento...). Con questa proposta, di fatto, si otterrebbe un'informazione economica molto rilevante ed affidabile. La personalizzazione responsabilizzatrice coinvolgerebbe le operazioni importanti senza "offendere" la sensibile "libertà" di molti cittadini che vogliono sentirsi -sia pure illusoriamente- poco controllati.

Il quarto modello, fattura-assegno totale, comporterebbe l'uso esclusivo per tutte le transazioni di denaro annotato in conti correnti, e la soppressione di tutto il denaro anonimo e disinformativo. Sarebbe una possibilità realistica in quelle società che hanno sperimentato i vantaggi -economici e anti-frode- del modello fattura-assegno impresa, e che decidessero di fare un investimento per diffondere l'equipaggiamento informatico necessario per estendere ai consumatori l'uso quotidiano della monetica. Orbene, quanto più grande l'informazione economica, quanta maggiore la personalizzazione, maggiori saranno i cambiamenti necessari nella struttura politica e giudiziaria perchè venga assicurata la protezione dell'intimità personale e nello stesso tempo la lotta contro l'impunità dei crimini. Queste condizioni verranno considerate attentamente nei capitoli 18 e 19.

Dopo aver contemplato questi quattro possibili modelli, vediamo ora in che modo la loro combinazione, in misura maggiore o minore, può permettere di adattare un cambiamento di strumento monetario a diverse realtà attuali.


PAESI ESPORTATORI, MA CON MERCATO INTERNO RIDOTTO.

Nel caso di un paese con un mercato interno semplice ma con un gran mercato di esportazione (per esempio africano o centroamericano) si può fare una combinazione tra "biglietti di poche unità monetarie" per le operazioni di consumo minore e una "fattura-assegno nominativa ed informativa" per le operazioni realmente importanti: per determinati produtti di consumo, cari o di lusso; per i grossisti; per tutte le operazioni di investimento o di compra tra imprese interne; per le operazioni import-export; per il funzionamento di tutta l'amministrazione pubblica.

Ciò che interessa è assicurare che il volume più importante, e più strategico, del movimento di denaro venga messo sotto controllo giudiziario indipendente, ed offra nello stesso tempo informazione per il governo dell'economia nel suo insieme. Quanto al piccolo consumo, può non essere eccessivamente grave che si usino biglietti anonimi, però di poche unitá per rendere più difficili grandi manovre speculative o corruttrici. Si può inoltre stabilire che questa moneta frazionaria sia valida solo per un periodo di tempo (una settimana o un mese) e che, in tal caso, vengano consegnate a ciascun consumatore, in base alle disponibilità del suo conto corrente, attraverso le "casse di risparmio" che gestiscono i conti correnti del pubblico.

Un'introduzione mista (moneta anonima frazionaria per il consumo corrente / fattura-assegno per le transazioni importanti) in un mercato delle caratteristiche descritte pretende soprattutto evitare l'azione delle mafie e dei "cacicchi", ostacolare la corruzione pubblica, difendersi dalle multinazionali e controllare l'esercito, rispettando, nello stesso tempo, le abitudini ed il livello di formazione di una parte importante della popolazione, forse non preparata ad usare fatture-assegno manuali od elettroniche (che potrebbero invece usarsi entrambe tra imprese, o per la pubblica amministrazione).


PAESI INDUSTRIALIZZATI

Ben diverso è il caso dei paesi industrializzati, dotati di mercati molto complessi e sofisticati (per esempio alla Comunità Europea). Tanto in questi paesi come nella maggior parte dei circuiti commerciali internazionali, la moneta elettronica sta già assumendo un ruolo predominante. Ci troviamo dunque davanti ad una scelta importante.

Nel caso dei paesi industrializzati non solo le imprese e l'amministrazione pubblica sono preparate per impiantare in modo generalizzato un sistema monetario del tipo fattura-assegno, ma persino il piccolo commercio, i servizi e il grande pubblico sono, in generale, pronti. Però è proprio per la complessità di questi paesi che la fattura-assegno scritturale non è granchè fattibile. Viceversa, la fattura-assegno telematica ha molte possibilità di venire effettivamente impiantata, offrendo, nello stesso tempo, una cornice coerente e democratica per l'estensione delle diverse modalità di denaro elettronico che hanno già cominciato a diffondersi in questi paesi.

L'ECU (European Currency Unit) è una moneta totalmente astratta che, per il momento, non possiede alcun supporto fisico, nè metallico nè cartaceo. Gli europei dispongono, con l'ECU, di una opportunità storica per realizzare l'integrazione economica e politica del continente, disponendo di una moneta unica, contabile e personalizzata, e grazie anche al fatto che tutte le reti monetiche sono già oggi praticamente interconnesse.


SCAMBI INTERNAZIONALI

Nel'ambito del commercio internazionale, l'impianto di una fattura-assegno non rappresenterebbe nessun problema tecnico d'uso, nè scritturale nè telematico, perchè praticamente già oggi viene realizzato attraverso questi due supporti. È precisamente per l'incoerenza complessiva nell'applicazione del denaro elettronico e scritturale che arrivano a generarsi, nelle transazioni ed operazioni commerciali e finanziere internazionali, i maggiori e più gravi disequilibri. I flussi di capitale -a breve e lungo termine- non sempre corrispondono ad acquisti o investimenti reali. I movimenti massivi di hot-money e molti degli acquisti e fusioni di imprese non cercano altra cosa che benefici immediati di tipo speculativo, e provocano un divorzio tra il mercato monetario e il mercato di beni e servizi reali. Il mercato di capitali si autonomizza e segue regole del gioco proprie (creazione di capitale su se stesso), che mettono in pericolo e squilibrano l'economia reale.

Bisognerebbe studiare meglio le possibilità per fondare un nuovo ordine internazionale in base alla trasparenza e all'informazione di un sistema monetario internazionale basato sulla fattura-assegno. Analogamente all'ECU si potrebbe stabilire un ICU (International Currency Unit) che potrebbe dotare il commercio internazionale di una unità monetaria per gli scambi di beni e servizi reali, senza la necessità di continuare ad accettare la pericolosa, instabile e speculativa egemonia del dollaro. Ciò che sembra evidente è che la creazione e circolazione di immense quantità di unità monetarie attorno al pianeta -via trasferimenti elettronici- con l'unica finalità di speculare, aprofittando la differenza dei fusi orari o di squilibri momentanei tra l'una e l'altra Borsa non costituisce un buon fondamento per nessun tipo di ordine economico internazionale. E che, al contrario, un sistema fattura-assegno che permette di muovere denari solo in quanto corrispondono a una qualche transazione reale (beni, servizi ed investimenti) può essere una buona base.

Bisognerà approfondire fino a che punto l'ipotetico impianto di un sistema monetario fattura-assegno è fattibile in uno o alcuni Stati senza esserlo in tutti, o senza esserlo a livello internazionale, e viceversa: se può esserlo a livello internazionale senza implicare nessuno Stato in concreto. Tali questioni sono importanti non solo per verificare la coerenza della proposta, ma per orientare e rendere possibile la decisione politica in un senso o nell'altro. (Il tema internazionale verrà trattato più distesamente nel prossimo volume).


PAESI IN FASE DI TRANSIZIONE AL CAPITALISMO REALE

La progressiva accettazione dei meccanismi di mercato nei paesi dell'est d'Europa offre una opportunità storica per cercare di fare in modo che la mercantilizzazione di determinate attività non implichi alcune delle principali disfunzioni delle "economie capitaliste di mercato". In tal senso, ed in relazione alla situazione vantaggiosa di alcune realtà dei paesi socialisti, bisogna chiedersi:
- Come evitare la privatizzazione e mercantilizzazione del suolo, con la conseguente speculazione immobiliaria e il congelamento di risorse per investimenti che ne deriva?
- Come favorire un auspicato e necessario aumento del reddito, senza che quest'ultimo si diriga unicamente all'acquisto di beni di consumo -in gran parte d'importazione- e condannino i necessari investimenti interni alla dipendenza del debito estero?
- Come creare strumenti di investimento e capitalizzazione che evitino la speculazione dei valori borsatili e la sottile ed insidiosa finanziarizzazione dell'economia reale, che favoriscono l'accumulazione del denaro in poche mani, fuori dal circuito dell'economia reale?
- Come impedire, senza aumentare ancor più la burocrazia, che la cooruzione dell'antico regime continui a perpetuarsi sotto nuove forme ed ostacoli il rafforzamento dello Stato di diritto?

È difficile dare una risposta concreta a tali domande mantenendosi nel quadro dell'attuale sistema monetario e finanziero. Ispirandoci in Joan Casals (1987) , che propone l'introduzione, a fianco del denaro normale, di un titolo unico -quasi-denaro- per canalizzare il risparmio destinato all'investimento, le possibilità della fattura-assegno permetterebbero una sua applicazione a questo tipo di "denaro" che pretende proteggere il ciclo dell'investimento. Una parte dei redditi (salari, benefici e dividendi) potrebbe venire destinata unicamente all'investimento, ed in questo modo si trasformerebbe in modo progressivo l'insieme dei lavoratori e degli imprenditori in proprietari dell'impresa. Il controverso ritorno alla proprietà privata della terra potrebbe trovare una soluzione di compromesso. La proprietà "statista" della terra verrebbe trasformata in proprietà comunitaria, indennizzando sempre che sia necessario gli antichi proprietari, però esclusivamente col "denaro" destinato all'investimento interno.

Con questo sistema, la popolazione aumenterebbe i suoi redditi totali, evitando però che questi alimentino unicamente le sue capacità di consumo (riscaldamento), in quanto almeno una loro parte si dovrebbe dedicare ad investimenti. L'uso concreto di ogni parte del reddito verrebbe lasciata al mercato (tale prodotto di consumo o tale investimento in una determinata impresa). D'altra parte potrebbero venire regolate le grandezze macroeconomiche -modificando le relazioni tra la percentuale di denaro-di-consumo / denaro-d'investimento all'interno dei redditi. E nella misura in cui la personalizzazione degli strumenti monetari si generalizzi, si metterebbe freno all'economia sommersa, illegale o speculativa che ancora restasse.

Grazie all'instaurazione di questo strumento monetario destinato all'investimento, sarebbe possibile distinguere più facilmente tra flussi e stocks, e pertanto si permetterebbe l'inclusione delle risorse naturali nel sistema economico, per evitare l'attuale esternalizzazione anti-ecologica.

* *

Abbiamo voluto far constare che, nel tema che ci sta occupando, esiste un'amplia gamma di soluzioni. E che applicarle in misure maggiore o minore dipende dai problemi che si vogliono affrontare, dalle possibilità che ciascuna realtà concreta offre per venire trasformata, e anche dai rischi che ci si voglia assumere per impiantare quei meccanismi politici che ne garantiscano il corretto funzionamento.

Note:

1 Cómo dar un buen uso al dinero de la droga, "El País", 21-XI-1989
2 CASALS, Joan, El socialisme sòlid, La Llar del llibre, Barcelona, 1987.


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